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Criteri Redazionali

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ISTRUZIONI REDAZIONALI DELLA RIVISTA “DIRITTO DI DIFESA”

La rivista.

“Diritto di Difesa” vuole proseguire l’esperienza della nostra rivista giuridica “Parola alla difesa”, avvalendosi ora del prestigioso supporto della casa editrice Giuffrè Francis Lefebvre e rinnovandosi nel titolo e nelle aspirazioni.

“Diritto di difesa” intende, infatti, raccogliere e rilanciare la sfida del Manifesto del diritto penale liberale e del giusto processo, realizzando una rivista, che non sia solo dedicata all’avvocatura penale, ma che ne costituisca la voce politica, in continuo e progressivo aggiornamento, nella quale dibattere e con la quale diffondere la conoscenza dei conflitti che animano il mondo del diritto. Al contempo, intende essere un luogo di riflessione e di ricerca con approfondimenti scientifici e di politica giudiziaria, sui temi e sulle sfide del diritto che l’attualità propone.

“Diritto di difesa”, come rivista dell’Unione delle Camere Penali Italiane, vuole essere il punto di riferimento e di confronto tra le visioni e le posizioni più moderne dell’Avvocatura, dell’Accademia e della Magistratura, attente ai principi fondanti del giusto processo ed alla difesa dei valori del nuovo diritto penale liberale. Uno strumento di aggiornamento su legislazione, diritto penale sostanziale e processuale, leggi speciali e misure di prevenzione, giurisprudenza costituzionale, europea e nazionale.

Nel momento in cui la crisi della legalità penale, coniugandosi con le ideologie del populismo penale, raggiunge il suo apice, occorre reagire rilanciando l’idea di un diritto ispirato alla cultura del limite ed ai principi liberali e democratici, in grado di ridefinire la funzione stessa, universale ed ineliminabile, della legalità sostanziale e processuale, riunendo in questo progetto tutte le risorse disponibili dell’Avvocatura penale.

La rivista si articola nelle seguenti sezioni:

  1. EDITORIALI
  2. PROSPETTIVE
  3. CORTE COSTITUZIONALE
  4. DIRITTO PENALE
  5. DIRITTO PROCESSUALE
  6. DIRITTO PENITENZIARIO
  7. EUROPA
  8. GIURISPRUDENZA E LEGISLAZIONE

Tutti i contributi sono sottoposti al vaglio di uno o più, referee, in forma anonima. Anche il referee è mantenuto anonimo. In caso di giudizio negativo, a richiesta degli autori, la Segreteria di Redazione comunicherà un sintetico resoconto.

***

Chi desidera veder pubblicato un proprio contributo su Diritto di Difesa è tenuto ad uniformarsi ai seguenti criteri redazionali, il mancato rispetto dei quali preclude la pubblicazione dell’elaborato.

La Direzione della Rivista invita, pertanto, tutti coloro che intendono contribuire con i propri scritti a far pervenire, alla segreteria di redazione, unicamente elaborati redatti in modo conforme alle linee guida di seguito illustrate.

Criteri di impostazione generale.

I testi ed i provvedimenti (sentenze/ordinanze) oggetto di commento devono essere salvati in Word, in formato [.docx], con carattere Garamond punto 12 per il corpo del testo e punto 10 per le note a piè di pagina, mantenendo nel corpo del testo interlinea 1,5 righe e nelle note a piè di pagina interlinea 1.

Gli elaborati dovranno essere inoltrati via mail al seguente indirizzo: segreteria@dirittodidifesa.eu

I testi dovranno pervenire così strutturati:

  • titolo del contributo (in grassetto) in lingua italiana e, sottostante, in lingua inglese;
  • sommario, laddove il testo sia suddiviso in paragrafi aventi proprio titolo.  I suddetti titoli saranno in corsivo, preceduti dal numero in tondo. A seguire, dopo il punto, inizia il testo del paragrafo;
  • breve sintesi (di non oltre 600 caratteri, spazi inclusi) del contenuto, in lingua italiana e, sottostante, corrispondente abstract in inglese;
  • testo del contributo;
  • nome e cognome dell’autore (in maiuscoletto), con sottostante indicazione della qualifica professionale;

Norme redazionali.

Per le citazioni si usano le virgolette “caporali” (« »).

Si utilizzano le virgolette semplici, o apici doppi (“ ”), soltanto se poste all’interno di un periodo racchiuso tra caporali (es.: «La normativa  c.d. di “emergenza” non ha dato luogo …»). Come pure per evidenziare una parola o un concetto.

Le omissioni all’interno delle citazioni devono essere indicate da tre puntini tra parentesi quadre […].

Per segnalare un inciso devono essere usati i trattini medi (–). In caso di incidentali lunghe, preferire le parentesi ai trattini medi.

Il trattino breve (-) deve essere utilizzato in tutti gli altri casi.

I nomi di enti, istituti, organizzazioni e simili, italiani o stranieri, devono essere scritti in tondo senza virgolette, con l’iniziale maiuscola. Es: Camera di commercio, Commissione tributaria centrale, Corte di cassazione, Corte costituzionale.

Per i nomi composti da più parole la lettera maiuscola va usata di norma solo per la prima parola. Es: Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, Corte di giustizia dell’U.E., ecc.

Per gli acronimi l’uso delle maiuscole è determinato dalla normalità della scrittura. Es: UCPI, CNF Criterio, questo, che vale anche per la punteggiatura. Es: C.E.D.U.

Le espressioni in lingua straniera, fatte proprie dall’autore nel testo, devono essere scritte in corsivo: es. iter, status, tout court.

Le parole/citazioni in latino devono sempre essere scritte in corsivo.

Non evidenziare parole o frasi con il grassetto o la sottolineatura, ma soltanto con il corsivo.

Utilizzare i trattini piccoli (-) e senza spazio per unire le parole (es.: lo Stato-azienda; economico-produttivo, etc.), o per separare i nomi di più coautori in una citazione.

Nell’inserire le note nel corpo del testo non devono essere frapposti spazi tra richiami di nota e parola Es.: operazione²¹.

Le note devono essere indicate con i numeri di rimando all’esponente senza parentesi. L’eventuale punteggiatura andrà dopo il segno di richiamo all’esponente, eccettuato il punto esclamativo ed interrogativo.

E nelle note a piè di pagina occorre non lasciare spazi tra una nota e l’altra (cioè non premere il tasto INVIO a chiusura o apertura di nota).

Criteri comuni di citazione nelle note a piè di pagina.

  1. Citazioni dottrinali
  1. articoli pubblicati su riviste giuridiche o pubblicazioni periodiche: iniziale nome autore e cognome per esteso [maiuscoletto], titolo contributo [corsivo], nome della rivista o del periodico, in abbreviato [corsivo], volume, numero del fascicolo, anno, indicazione pagine o colonne [pp./cc.];

Es.: F. Stella, Causalità e probabilità. Il giudice corpuscolariano, in Riv. it. dir. proc. pen., 2005, pp. 60 ss.

Se l’articolo indicato nelle note a piè di pagina è stato già pubblicato su “Diritto di difesa”, la modalità di citazione è: iniziale nome autore e cognome per esteso [maiuscoletto], titolo contributo [corsivo], in questa rivista [corsivo], n. fascicolo, anno, pp.

Es: G. M. FLORA, Lo strano caso del decreto legge fantasma, in questa rivista, 2, 2020, p. 17 ss.

Si specifica che per le citazioni di riviste giuridiche online l’indirizzo web va scritto in corsivo.

Es. DONINI, Il concorso esterno “alla vita dell’associazione” ed il principio di tipicità penale, in www.penalecontemporaneo.it, 13 gennaio 2017

  1. saggi in opere collettanee: iniziale nome autore e cognome per esteso [maiuscoletto], titolo contributo [corsivo], in iniziale/i nome/i e cognome/i di coloro che hanno curato l’opera, seguito da “(a cura di)”, eventuale indicazione del numero del volume [in numeri romani], casa editrice, anno, pp.;

Es.: R. Blaiotta, La colpa nella responsabilità medica, in M. Bertolino – L. Eusebi – G. Forti (a cura di), Studi in onore di Mario Romano, vol. II, Jovene, 2011, pp. 765 ss.

c) monografie: iniziale nome autore e cognome [maiuscoletto], titolo monografia [corsivo], casa editrice, anno, pp.

Es. M. Bertolino, L’imputabilità e il vizio di mente nel sistema penale, Giuffrè, 1990, pp. 23 ss.

Prestare sempre la massima attenzione alle virgole tra le varie componenti della citazione, come pure per le citazioni giurisprudenziali.

Se si cita una pagina o una colonna singola, la modalità di citazione è: p. / c. (es.: …, p. 355; …, c. 25); se si citano più pagine o colonne consecutive, ma in numero limitato, la modalità corretta di citazione è: pp. n. pag. – n. pag. / cc. n. col-n. col. (es.: …, pp. 33-34; …, cc. 288-290); se si citano più pagine o colonne consecutive, per un brano di maggiore estensione, la citazione corretta è n. pag. ss. / n. col. ss. (es.: …, p. 54 ss.; …, c. 477 ss.).

In caso di successivo richiamo di un’opera o di un articolo già citato, occorre indicare unicamente: iniziale nome autore e cognome [maiuscoletto], titolo dello stesso [corsivo], “cit.”, pp./cc. (es.: M. Bertolino, L’imputabilità e il vizio di mente nel sistema penale, cit., pp. 45-46).

In caso di ulteriore citazione, si deve sostituire il titolo con “op. cit.” [in corsivo].

Es.: M. Bertolino, op. cit., p. 60

Se s’ingenera la possibilità di equivoco con altre opere/articoli, già citati, del medesimo autore, occorre inserire la prima parte del titolo, seguita da “cit.”

Es. M. Bertolino, L’imputabilità, cit., p. 60.

Autori vari si abbrevia sempre in AA.VV., cioè tutto maiuscolo e senza spazi tra “AA.” e “VV”.

2) Citazioni giurisprudenziali

  1. sentenza non pubblicata su riviste giuridiche: occorre inserire l’organo giudicante, sezione [con “s” maiuscolo e numero in cifre romane, nel caso di Sezioni Unite utilizzare S.U.], data udienza, numero della pronuncia, numero della massima tratta dal C.E.D. della Cassazione
  2. Cass. pen., Sez. II, 17 febbraio 2016, n. 11453, in C.E.D. Cass. n. 267123

Laddove la sentenza non sia massimata occorre scrivere n.m.

  • Cass. pen., Sez. VI, 19 ottobre 2011, n. 41329, Di Salvatore, n.m.
  1. sentenza pubblicata su rivista giuridica: occorre inserire Organo giudicante, sez. [con “s” minuscolo e numero in cifre romane], data udienza, numero della pronuncia, in nome della rivista abbreviato [corsivo], anno, pp./cc.;

       Es: Cass. pen., S.U., 27 settembre 1995, in Cass. pen., 1996, p. 1087.

***

  1. Indicazioni per l’elaborazione delle note redazionali

Estensione: indicativamente da 1 a 5 pagine. Se occorre uno spazio maggiore, va previamente concordato.

Ordine di formazione:

Indicazione della pronuncia

Es.: Cass. pen., Sez. IV, 28 ottobre 2008 (dep. 17 dicembre 2008), n. 46412, Pres. Mocali – Est. e Rel. Blaiotta – P.M. Rossi (conf.).

Titoletti (in neretto)

 Es.: Reato – Elemento soggettivo – Colpa – In genere – Colpa medica – Errore diagnostico – Nozione.

Riferimenti normativi (tra parentesi)

Es.: (Artt. 43 e 589 c.p.)

Massima/e (in corsivo)

Inserire il rientro sporgente, per uno o più capoversi.

Occorre estrapolare la massima del C.E.D. della Cassazione e verificarne la corrispondenza con il contenuto della sentenza.

Contenuto della nota redazionale

Laddove non sia riportato per esteso o con richiamo mediante link il testo della pronuncia (sentenza/ordinanza) oggetto di commento, deve preliminarmente essere riportata una succinta sintesi della vicenda. Le parti processuali possono essere indicate solo con le iniziali del nome e cognome, puntati, in maiuscolo.

Devono poi essere trattate le questioni giuridiche affrontate ed i principi di diritto richiamati /elaborati nella pronuncia.

Nome e cognome dell’autore con sottostante indicazione della qualifica professionale

  1. Indicazioni per l’elaborazione di note a sentenza

Estensione: indicativamente da 1 a 10-15 pagine. Se occorre uno spazio maggiore, va previamente concordato.

Ordine di formazione

Indicazione della pronuncia

Es.: Cass. pen., Sez. IV, 28 ottobre 2008 (dep. 17 dicembre 2008), n. 46412, Pres. Mocali – Est. e Rel. Blaiotta – P.M. Rossi (conf.).

Titoletti (in neretto)

Es.: Reato – Elemento soggettivo – Colpa – In genere – Colpa medica – Errore diagnostico – Nozione.

Riferimenti normativi (tra parentesi)

Es.: (Artt. 43 e 589 c.p.)

Massima/e (in corsivo)

Inserire il rientro sporgente, per uno o più capoversi.

Occorre estrapolare la massima del C.E.D. della Cassazione e verificarne la corrispondenza con il contenuto della sentenza.

Pronuncia

Riportare per esteso il testo del provvedimento che si commenta, oppure rinviare allo stesso mediante link avendo cura che lee parti processuali siano indicate solo con le iniziali del nome e cognome, puntati, in maiuscolo.

Titolo della nota a sentenza (in maiuscolo, in italiano e, a capo, in inglese;

Breve riassunto in corsivo dell’argomento trattato, entro 600 caratteri, spazi inclusi, seguito, a capo, dal relativo abstract in inglese.

Indicazione del sommario (in maiuscoletto) contenente in sequenza numerica i titoli dei paragrafi e di eventuali sottoparagrafi.

Es.: Sommario: 1. Introduzione. – 2. …

E, in caso di sottoparagrafi, Sommario: 1. Introduzione. – 2. …  2.1…. 2.2. …- 3. …

Contenuto della nota a sentenza

Sono contemplate le note a piè di pagina.

Nome e cognome dell’autore con sottostante indicazione della qualifica professionale

  1. Indicazioni per gli articoli di dottrina

Estensione: indicativamente da 1 a 15-20 pagine. Se occorre uno spazio maggiore, va previamente concordato.

Ordine di formazione:

Titolo del saggio (in maiuscolo, in italiano e, a capo, in inglese;

Breve riassunto in corsivo dell’argomento trattato, entro 600 caratteri, spazi inclusi, seguito, a capo, dal relativo abstract in inglese.

Indicazione del sommario (in maiuscoletto) contenente in sequenza numerica i titoli dei paragrafi e di eventuali sottoparagrafi.

Es.: Sommario: 1. Introduzione. – 2. …

E, in caso di sottoparagrafi, Sommario: 1. Introduzione. – 2. …  2.1…. 2.2. …- 3. …

Saggio di dottrina

Sono contemplate le note a piè di pagina.

Nome e cognome dell’autore con sottostante indicazione della qualifica professionale